Questa storia non ha nessun “C’era una volta”, perché ciò che è stato
non deve mai più essere ricordato. Rammenta mio giovane allievo affinché tu
possa temere il sangue antico e credi in ciò che sto per dirti perché l’avidità
dell’antica conoscenza è forte nell'animo degli uomini, e l’unico rimedio
possibile per sedarla è la paura. Ciò che avete appreso sul Cosmo dai vostri
maestri sono solo informazioni parziali, se non errate per certi versi. Non
esistono gli dei che voi adorate nel buio gelido di ciò che sta al di là della
nostra mente, come nemmeno la Verità che tanto cerchiamo guardando la luna nel
cielo. No, mio caro Laurence, la Verità che cerchiamo sta in basso, nelle
profondità dimenticate di una terra lontana che è stata abitata da Creature di
altri piani che, nella loro potenza, hanno voluto tendere una mano, non per
aiutarci tuttavia, ma per curiosità e “desiderio” -uso un termine improprio,
ragazzo- di qualcosa. Loro si sono accorti di noi, hanno udito il flebile
richiamo della nostra preghiera, ed hanno risposto manifestandosi alle nostre
menti. Inutile dire che ci hanno cambiato. Hanno cambiato la nostra percezione
della realtà, la nostra stessa essenza, le nostre menti, spalancando occhi dove
prima non c’erano. Ma tutto questo non è stato per un mero desiderio
altruistico; forse nemmeno sanno cosa sia l’altruismo o qualunque altro
sentimento che normalmente appartiene alla nostra razza. No, giovane mio, Loro… Loro stavano morendo. Erano rimasti in pochi, si sarebbero estinti se fossero
rimasti nelle loro dimore, o forse avrebbero vissuto l’eternità diventando
vegetali e raggrinzendosi, perdendo la loro Verità per sempre. Hanno trovato in
noi il modo per salvarsi; ci hanno studiato, come noi studiavano loro, ed alla
fine hanno saputo. Volevano un bambino, qualcuno che fosse stato in grado di
poter tramandare la loro Conoscenza e la loro stirpe, qualcuno che fosse stato
in grado di comprenderli e, magari, amarli. Infondo cosa farsene della
conoscenza senza condividerla?... Scusami mio caro se divago in sentimentalismi
dove questi non esistono nemmeno ma, cosa succederebbe se diventassimo come
loro? Immagina, cosa saremmo senza il desiderio o il peccato, cosa senza l’orgoglio
o il pregiudizio? Essere migliori, o terribili? Ah, meraviglia ed orrore, il
terrore ha sposato lo stupore ed adesso noi siamo qui, alle porte della mente,
ad un passo dall'evoluzione eppure così lontani dal comprenderla. Sai, anche
loro, gli Pthumeriani, cercarono di comprendere quella conoscenza evolutiva,
scrutando in quel vaso di Pandora proibito che mai nessuno prima tentò di
ammirare. Lì seppero, e quello che decisero in seguito potrebbe essere stato un
chiaro avvertimento per ciò che abbiamo trovato: si chiusero nelle loro tombe,
vegliando ed accrescendo il loro sapere. Nell'ombra la loro pelle divenne
bianca mentre il loro volto, contorto in un urlo osceno per l’orrore, fu
privato degli occhi diventando oscure caverne dell’abisso. Avevano ottenuto l’immortalità,
ma non la conoscenza, trasformandosi in ibridi, custodi del sonno dei loro Padroni.
Tutti subirono tale sorte… tutti eccetto uno, il loro sovrano. Costui,
o meglio costei, che risiede nell'ombra più oscura delle profondità della sua
dimora, piange il suo bambino, un tesoro ottenuto a caro prezzo che tuttavia
non le appartiene. Ciò che spinse la sua anima a concepire un abominio come
quello rimane un mistero, mistero che tuttavia non potremo mai scoprire. Non vidi
mai la dama Pthumeriana se non come memoria lontana incisa sulle pareti di
quella porzione di Oscurità che siamo riusciti a squarciare, né confido sul
fatto che in futuro saremo in grado di spingerci più in là.
L’Ombra è densa in
quegli anfratti, satura di un’inquietante miasma di paura e follia, capace di
offuscare per sempre la mente degli esploratori, destinati a perdersi nei
loculi di quella tomba vivente. Eppure quanti tesori ancora cela, quanti resti
dell’arte di un’antica civiltà che per prima venne a contatto con Loro. Forse c’è
un motivo se i segreti sono tali, e la bramosia, che in quel mondo ammette come
unico rimedio la morte o la follia, deve essere frenata. Quindi pondera ogni
tua scelta quando ti avventuri in quei luoghi, Laurence, e indirizza i tuoi
passi verso quell'unico obiettivo se vuoi rimanere vivo. Noi abbiamo fatto
così, e con fermezza abbiamo continuato malgrado le importanti perdite,
scovando tesori ed arcani prodigi grazie a Ludwig ed alla sua forza. Prodigi,
Ah, che termine riduttivo per descrivere quello che i miei occhi hanno visto! Laurence,
mio caro, quale grottesca e straordinaria follia la mia mente ha potuto
assistere, quale disturbante visione i miei occhi hanno potuto osservare. Erano
lì, dormivano in attesa che qualcuno li scuotesse dal loro sonno immoto;
volevano essere trovati da noi, mio caro, e volevano che noi prendessimo la
loro forza, la loro vita, per poter rinascere in questo tempo.
Era bellissima
nel terrore, e leggiadra nella pazzia, amabile nel disgusto e luce di speranza
nel tormento; imponente e maestosa, era cieca a questo mondo ma comunque in
grado di percepirci, quasi potevo sentirla sussurrare nella mia anima,
turbandomi con ciò che mi diceva.
Mi fece un dono, che tengo segreto e che
confido solo a te, mio diletto; mi donò il suo sangue, dicendomi che ne ero
degno. Non sembrava affatto sangue ma la migliore di tutte le bevande, perché ne
bevvi, e mi si aprirono gli occhi del cosmo, chiudendo quelli di questa terra.
Ancora oggi al ricordo di quell'evento, ciò che risiede in me si agita,
estasiandomi con la sua danza. Ma io non mi sento pronto, forse non lo sarò
mai; mi considero un prototipo, un esperimento iniziale per qualcosa di più
grande. Sono contento di questo, euforico come un ubriaco alla vista del dolce
nettare che lo rende pieno di vita, perché un giorno potrò rivederla sotto
nuovi occhi e nuova forma. L’unica cosa che temo è la stupidità dell’uomo di
ottenere il potere che lei potrà offrirà ché, scoprendo il suo potenziale, la
renderà schiava, mero oggetto per esperimenti, condannandola alla morte. Ti
prego di proteggerla, mio caro, perché nessuno la utilizzi, o meglio sfrutti il
suo sangue. Lei è astuta, capace di plasmare la mente al suo volere, al suo
scopo. Lei, come tutta la sua razza, vuole un infante. Per tutto ciò che
risiede nel cosmo, Laurence, il potere che ne deriverebbe sarebbe troppo grande
e soverchiante! Perciò attento se un giorno la servirai, sappi che anche tu
diverrai un segreto. Io ho visto il mio avvenire, so cosa farai ma ne sono
lieto, la Chiesa della Cura deve nascere per poter aiutare il prescelto, solo
lui è destinato ad essere elevato sopra le nostre menti. Non impedirlo, mio
diletto, e non divenire ciò per cui non sei stato scelto. Ah penso sia giunto
il momento che tu mi dica quel che volevi dirmi, anche se già lo so.
Sappi una
cosa; il suo nome è Ebrietas perché del suo sangue diverrete tutti ebbri, e
benedetto quel giorno in cui la luna mostrerà il vero volto di un’umanità
evoluta.
sabato 14 maggio 2016
sabato 7 maggio 2016
Shadows (part I) - Bloodborne
Quando si
tratta di un titolo come Bloodborne, è molto difficile instaurare una
discussione che possa sinteticamente descriverlo in maniera approfondita senza
tralasciare niente. È come parlare di un’opera d’arte, o di un evento
particolarmente stimolante ed allo stesso tempo traumatico, di profondo impatto
nella tua coscienza che ti sconvolge facendo variare completamente la tua
percezione di tutto ciò che possa essere espresso normalmente attraverso i
comuni concetti qualificativi. Ebbene, Bloodborne è questo, un videogioco
pretenzioso nel suscitare queste emozioni nel videogiocatore – e ci riesce
quasi completamente- ma che lascia una strana sensazione, la voglia di saperne
di più, ancora e ancora, il pensiero fisso che tutto non sia finito, di aver
tralasciato qualcosa, di aver completato solo una piccola fetta dell’immenso
universo plasmato, ancora una volta dalla From Software. Ovviamente trattare
adesso di Bloodborne, a poco tempo dall'uscita di Dark Souls III apparentemente
può sembrare inutile dato che l’attenzione è puntata maggiormente all'ultimo
nato di casa From che concluderà -almeno questo si pensa- il ciclo iniziato con
un altro grande lavoro della software house, Dark Soul (o la serie Souls se si
volesse includere anche Demon Souls).
Tuttavia il mio obiettivo di parlarne
adesso ha un suo significato dato che lo stesso Bloodborne ha segnato un punto
di svolta tra il presente ed il passato dello stesso Dark Souls. I ritmi
incalzanti del gioco, la narrativa- o meglio Lore- ancor più particolarmente
intrecciata, l’estetica e l’elevato senso di decadenza presenti in Bloodborne
sono riproposti in parte in Dark Souls III, offrendo anche a chi non ha giocato
il titolo più oscuro sfornato dalla casa nipponica la possibilità di poter
farsi un’idea di quel che si è lasciato indietro qualora non avesse acquistato
una ps4 e/o il titolo stesso. Ma Bloodborne, e ci tengo a precisarlo, non è un
semplice upgrade della serie Souls, anzi non è minimamente paragonabile a essa
dato che sviluppa un universo completamente diverso affrontando tematiche anche
abbastanza delicate, come la bestialità, il sangue, la follia, l’arroganza, la
bramosia di conoscenza, il Cosmo. Cercando di non approfondire troppo la lore
che comunque rimane un argomento tanto spinoso e delicato quanto affascinante e
stimolante, gli argomenti che ho citato poco sopra a mio parere sono i punti di
discussione più importanti non solo per capire il contesto di gioco e gli
eventi della trama ma anche per riflettere su una tematica che è abbastanza attuale:
la conoscenza, special modo del Sangue, e le ripercussioni che questa può comportare. Infatti, senza
dilungarmi troppo nel narrare gli eventi di gioco -che spiegherò nella sezione
“… Around Bonfire”- il Sangue in Bloodborne, e ancor meglio il Sangue Antico,
sarà il motivo principale del tema essendo non solo il fautore principale degli
eventi che ci coinvolgeranno ma anche l’anima della discussione e riflessione
riguardo esso e tutti i personaggi e nemici che incontreremo. Innanzitutto
bisogna partire da una prima considerazione: il Sangue è sacro; questa
sacralità che spesso viene rimarcata nel gioco non solo è dovuta all'effettiva importanza
che esso ha dato che è capace di guarire rapidamente da ferite e malattie e
rinvigorire il corpo, ma dalla possibilità che questo offre di costituire un
viatico tra il mondo umano e quello “trascendentale” dei Grandi Esseri. Tale
concetto indubbiamente non può essere che un riferimento a quello che è il
concetto del Sangue nelle culture di tutti i popoli e special modo in quella
ebraico cristiana. Infatti nel libro dell’Esodo il sangue che sparge Mosè
dell’agnello è simbolo dell’avvenuta alleanza tra Dio e gli uomini (umani e
Grandi Esseri?), ma questo assume anche connotati decisamente negativi,
specialmente nel libro del Deuteronomio dove, a capitolo 17:11 si dice
“Guardati assolutamente dal mangiare il sangue, perché il sangue è la vita, e
tu non mangerai la vita insieme con la carne”. Decisamente un riferimento molto
netto che Bloodborne vuole fare dato che è tale norma infranta che fa scaturire
la piaga delle belve, trasformando gli uomini in crudeli, ferali assassini
assetati di sangue. Ma questa non è l’unica citazione che questa opera creativa
offre; qui sarà necessario aprire un’altra parentesi perché il tema che affronterò
sarà molto più affascinante del precedente dato che tratterà del mondo onirico
ed in particolare di quello di Lovecraft anche se in modo accennato senza
calarmi nei particolari che magari lascio alla lettura dei vari testi (o in
altre discussioni). Beh sarebbe deleterio non partire dai Grandi Esseri (the
Great Ones) che sono indiscutibilmente il riferimento ai Grandi Antichi
lovecraftiani, con tanto di tentacoli e dimensioni parallele.
Sulla loro
origine si sa poco o niente eccetto che provengono da dimensioni parallele a
quella umana e che non trovano particolare interesse nelle vicende terrene,
sebbene questi siano ben disposti a rispondere alle richieste degli uomini. La
loro esistenza, quindi, è di particolare importanza per tutte le vicende ed il
loro sangue è la chiave di volta ed il pretesto da cui scaturiscono tutte le
vicende che ci accompagneranno per il corso della nostra avventura. La loro
natura, la loro conoscenza, è stata sempre al centro delle ricerche degli
uomini, ed è stata proprio questa smania di ricerca che ha portato all'incrocio
della razza umana con quella “cosmica” dei Grandi Esseri, sviluppando abomini inimmaginabili
a memoria dell’avidità degli uomini a svelare la Verità di fondo, la Verità
Straordinaria. Il nostro personaggio stesso potrà diventare un Grande Essere
attraverso il rituale dei tre terzi cordoni ombelicali, pagando la sua bramosia
di potere perdendo la sua essenza umana, evolvendosi ed allo stesso tempo
rinascendo, quindi ricominciando una nuova vita a scapito della successiva che
verrà rimossa e, dunque, persa per sempre. Così il ciclo sarà destinato a ricominciare, insieme a
nuovi incroci e sacrifici degni dei migliori racconti dello Scrittore di
Providence come Gli Orrori di Dunwich o La
Maschera di Innsmouth dove tra orribili ibridi umani e sette segrete
(potremmo parlare degli scolari di Mensis?) esseri osceni e mostruosi si
rivelano agli occhi degli uomini che, fedeli o meno a queste divinità
oltrecosmiche, finiscono prima o tardi per soccombere alla follia. Ed ecco a
noi l’ultimo tema che ritengo debba essere sviluppato se si volesse parlare di
Bloodborne: cosa è veramente la follia? Trattare questo argomento a prescindere
del gameplay è praticamente inutile dato che la prima base per specularne con
dati alla mano è il gameplay stesso. Infatti si può notare benissimo che la
follia ha un particolare effetto sul nostro personaggio dato che al riempimento
di questo status il nostro alterego perderà buona parte della salute (circa 80%).
La barra della follia inoltre viene modificata da quello che è la quantità di
punti intuizione che abbiamo accumulato nel corso di gioco, diminuendo e quindi
riducendo la resistenza a questo malus all’aumentare dei punti intuizione
stessi. Appare evidente che il legame tra follia ed intuizione, nel suo
significato più intrinseco, prende anch'esso spunto dai racconti dello
scrittore di Providence, e forte di un gameplay squisito seguendo lo stile
Souls, offre la possibilità di comprendere cosa accade concretamente al nostro
personaggio e le ripercussioni che può avere sull'intero gioco. Basti pensare
all’intuizione già citata, o meglio insight, che indica la nostra capacità di
avvicinarci alla Verità Straordinaria (la conoscenza degli Antichi in
Lovecraft?), fino ad un limite di 99 punti intuizione che potremmo ottenere per
spenderli nelle disparate possibilità che ci vengono offerte, dall’evocazione
di giocatori di altri mondi fino all'acquisto di oggetti vari. Interessante
come la cosa che salta all'occhio quando otteniamo il massimo di punti
intuizione non è solo, come ho detto prima, che la barra di resistenza alla
follia ed alla bestialità diminuisce, ma ci indica la progressione che il
nostro personaggio sta compiendo per elevarsi ad essere cosmico tramite la
capacità di poter vedere i Grandi Esseri Amygdala senza che il rituale della
luna rossa venga rivelato (rivelandolo sostanzialmente prima della progressione
normale di gioco) ed il poter udire -anche se ad un livello audio molto infimo-
il pianto di un bambino Grande Essere, Mergo, che sarà il nostro boss finale (o
quasi). Un indizio del fatto che i punti intuizione ci elevino a pensieri superiori
al piano umano viene dato dalla descrizione di un oggetto fondamentale, i
sedativi, che recita: “medicina liquida
prodotta a Byrgenwerth. Coloro che si inoltrano nell’arcano soccombono troppo
facilmente alla follia, ed il sangue umano denso serve a calmare i fragili
nervi delle menti più curiose. Naturalmente questo comporta la dipendenza dal
ministero del sangue.” Forse questa è la migliore delle possibili
spiegazioni che concretizzano la nostra conoscenza riguardo la follia e
l’intuizione, le due facce della medaglia che legano l’uomo al raggiungimento
della Verità Straordinaria ed allo stesso tempo lo allontano quasi per un senso
di autoconservazione della specie dato che l’essere umano non ha possibilità di
contenere dentro di sé un potere così immenso. Ma la domanda sorge spontanea: è
bene che l’uomo rimanga sulla sua placida barchetta in mezzo al cosmo,
radicandosi alla sua umanità, o perdere quest’ultima in favore di un’evoluzione
che comunque comporterà la perdita della propria coscienza, di sé in quanto
individuo? Forse solo i folli conoscono la verità a questa domanda.
Tizzoni
Prima che la nostra chiacchierata possa iniziare, è bene che vi dia alcuni avvisi circa i contenuti che andrò ad esporre: prima di tutto ogni post conterrà una dose più o meno significativa di spoilers quindi, ovviamente, a vostro rischio e pericolo; inoltre è bene che sappiate che i seguenti post saranno approssimativamente divisi in tre sezioni principali, articolate in:
1) Shadows: qui tratteremo in maniera generale quelli che saranno titoli di videogiochi, film, serie tv, libri e quant'altro che presentano una vena oscura ed enigmatica, estrapolandoli direttamente dal genere fantasy -ma non mancherà nemmeno lo sci-fi- come già detto nel post "Accensione".
2)...Around Bonfire: questa sarà la parte più speculativa del blog dato che tratteremo di Lore, teorie e... racconti. Infatti sarà anche la sezione "story telling" dove verranno proposti alcuni racconti più o meno ispirati ad altre opere, dando sfogo alla creatività!
3) Terre Lontane: infine questa sezione; completamente diversa dalle altre, se ne distacca per contenuti, trattando altre opere che, malgrado non appartengano al genere del fantasy, si sono distinte per la loro particolare brillantezza nel saper narrare una storia intrigante ed emozionate... portandoci in "terre lontane".
Detto questo, si comincia.
Refresh the Ember
1) Shadows: qui tratteremo in maniera generale quelli che saranno titoli di videogiochi, film, serie tv, libri e quant'altro che presentano una vena oscura ed enigmatica, estrapolandoli direttamente dal genere fantasy -ma non mancherà nemmeno lo sci-fi- come già detto nel post "Accensione".
3) Terre Lontane: infine questa sezione; completamente diversa dalle altre, se ne distacca per contenuti, trattando altre opere che, malgrado non appartengano al genere del fantasy, si sono distinte per la loro particolare brillantezza nel saper narrare una storia intrigante ed emozionate... portandoci in "terre lontane".
Detto questo, si comincia.
Refresh the Ember
Accensione
Cosa dire in questa prima introduzione al lavoro che si sta iniziando a fare? Beh, prima di tutto questo blog si prefigge il compito di condividere riflessioni -senza approfondire il comparto tecnico- sui più disparati mezzi di intrattenimento dei giorni nostri quali videogames, libri, fumetti, film e tanto altro, il tutto focalizzando l’attenzione sul mondo fantasy nelle sue sfumature più o meno oscure. Inoltre sarà presente una rubrica dove si pubblicheranno racconti che trarranno spunto sempre da opere videoludiche, filmiche o narrative sviluppando storie parallele. Ci tengo a precisare che non sono un esperto del settore ma che, spinto dalla passione per piccole grandi perle che possiamo ritrovare nel genere del fantasy, voglio oltre che esprimere a loro il mio ringraziamento sotto la forma delle condivisioni che pubblicherò (ovviamente studio e tempo permettendo), ci terrei anche a sviluppare una capacità rielaborativa che permetta un’estensione delle storie che un libro, un film o anche “videogame” possono trasmettere e, perché no, ampliare idealmente il background che queste possono offrirci tramite speculazioni che, sebbene non sempre avranno mondo di essere verificate con dati alla mano (in fondo cosa sarebbe la Lore senza ciò?), presentano indubbiamente in loro un “fuoco” che arde di passione e voglia di costruire idee sempre più ampie ed estese, creando e disfacendo come solo l’immaginazione può fare. Data questa piccola parte introduttiva per spiegare in maniera concisa quello che il diario tratterà, adesso andiamo a spiegarne il nome e il contesto da cui essa sarà attorniata. Innanzitutto non sarà un classico blog, sarà un'idea sperimentale per capire e comprendere come raggiungere l'obiettivo che ho in mente per renderne meno sterile la caratterizzazione e personalizzarlo adattandolo a quelle che sono le mie esigenze e gusti, che sia capace di poter comunicare attraverso uno schermo malgrado la “menomazione” che un monitor può dare, ed infine elevarlo a qualcosa di totalmente diverso e diversificato nel suo genere sebbene rimarrà sempre quello che è, un diario digitale. Come potete leggere sembra che stia parlando della scheda di creazione di un personaggio uscito direttamente da un gioco di ruolo anziché di un mezzo di condivisione in rete. Ebbene, malgrado non parleremo solo di giochi di ruolo, la possibilità che il “ruolo” può dare sarà fondamentale per la gestione di questo diario. La Ruolistica, oltre che differenziare le nostre creazioni da tutto il resto che per certi versi appare “grigio e neutrale”, dona la capacità di render unico il tutto conferendo al creatore la possibilità di sentirsi libero dagli schemi convenzionali e di crearne di propri, mettendolo a proprio agio e nella possibilità di creare ancora ed ancora. Così spero che questa esperienza si evolva, dandomi e dandovi la voglia di creare tante piccole storie e tante piccole condivisioni che possano mettermi a mio agio e allietare, stuzzicare o magari nella più rosea delle ipotesi, arricchire le vostre conoscenze e arricchirmi io stesso dei vostri eventuali commenti e/o consigli.
Come se fossimo tutti intorno ad un falò durante una placida notte, e le nostre ombre proiettate su argentei tronchi alle nostre spalle mentre storie vengono narrate ed udite, così anche questo diario che rimarrà a memoria di quello che è stato detto ed udito, potrà avere modo di evolversi, lasciandosi dietro frammenti d’ombra per coloro che vi giungeranno in seguito. Questo è Shadows around Bonfire. Un diario online, un resoconto narrato pezzo dopo pezzo intorno alla luce di un fuoco che tra sfavillanti scintille e grigi tizzoni a momenti sembrerà incendiarsi per poi ritornare sotto le braci, in un continuo ritorno, dove ogni mondo che verrà creato o analizzato sarà l’inizio e il culmine, la luce e l’ombra che, tra emozioni e paura, saprà arricchirsi. Voi direste che queste sono parole troppo ambiziose o altisonanti da dare ad un mezzo come il blog che comunque al giorno d’oggi fa parte della normalità di un mondo informatizzato come quello in cui viviamo. Io dico no; anzi rifiuto a priori questa categorizzazione che, malgrado sia più che comprensibile, non è giustificabile. Ogni mezzo ha una dignità propria, con un’importanza non indifferente, ed essendo il viatico della nostra espressione si pone come catalizzatore alla vostra portata, quindi come adeguato strumento che deve essere utilizzato nella maniera più consona, portando a voi non solo lavori ben fatti ma anche soddisfacenti per l’autore stesso. E tutto questo nel nome della condivisione, nella volontà di poter instaurare dialoghi su argomenti che nel bene o nel male trasmettono valori che ci hanno formato e che continuano a formarci – vedi il significato dell’amicizia presente in Naruto o One Piece, o lo spirito di sacrificio presenti in alcuni titoli come Gears of War o Crysis, o la capacità di dare concretezza al grande universo che si ha dentro tramite la perseverante arte della scrittura il cui esempio ci può essere dato da titoli come Il Signore degli Anelli di Tolkien o nella serie Malazan dei Caduti di Erikson. Questi sono solo alcuni degli argomenti che tratteremo in maniera adeguata nelle nostre “chiacchierate” sul mondo fantasy o comunque più in generale della cultura videoludica, filmica, letteraria, musicale e tanto altro riguardo l’argomento.
Il primo passo è stato gettato, adesso innanzi a noi la strada.
Refresh the ember.
Come se fossimo tutti intorno ad un falò durante una placida notte, e le nostre ombre proiettate su argentei tronchi alle nostre spalle mentre storie vengono narrate ed udite, così anche questo diario che rimarrà a memoria di quello che è stato detto ed udito, potrà avere modo di evolversi, lasciandosi dietro frammenti d’ombra per coloro che vi giungeranno in seguito. Questo è Shadows around Bonfire. Un diario online, un resoconto narrato pezzo dopo pezzo intorno alla luce di un fuoco che tra sfavillanti scintille e grigi tizzoni a momenti sembrerà incendiarsi per poi ritornare sotto le braci, in un continuo ritorno, dove ogni mondo che verrà creato o analizzato sarà l’inizio e il culmine, la luce e l’ombra che, tra emozioni e paura, saprà arricchirsi. Voi direste che queste sono parole troppo ambiziose o altisonanti da dare ad un mezzo come il blog che comunque al giorno d’oggi fa parte della normalità di un mondo informatizzato come quello in cui viviamo. Io dico no; anzi rifiuto a priori questa categorizzazione che, malgrado sia più che comprensibile, non è giustificabile. Ogni mezzo ha una dignità propria, con un’importanza non indifferente, ed essendo il viatico della nostra espressione si pone come catalizzatore alla vostra portata, quindi come adeguato strumento che deve essere utilizzato nella maniera più consona, portando a voi non solo lavori ben fatti ma anche soddisfacenti per l’autore stesso. E tutto questo nel nome della condivisione, nella volontà di poter instaurare dialoghi su argomenti che nel bene o nel male trasmettono valori che ci hanno formato e che continuano a formarci – vedi il significato dell’amicizia presente in Naruto o One Piece, o lo spirito di sacrificio presenti in alcuni titoli come Gears of War o Crysis, o la capacità di dare concretezza al grande universo che si ha dentro tramite la perseverante arte della scrittura il cui esempio ci può essere dato da titoli come Il Signore degli Anelli di Tolkien o nella serie Malazan dei Caduti di Erikson. Questi sono solo alcuni degli argomenti che tratteremo in maniera adeguata nelle nostre “chiacchierate” sul mondo fantasy o comunque più in generale della cultura videoludica, filmica, letteraria, musicale e tanto altro riguardo l’argomento.
Il primo passo è stato gettato, adesso innanzi a noi la strada.
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