Tutti subirono tale sorte… tutti eccetto uno, il loro sovrano. Costui, o meglio costei, che risiede nell'ombra più oscura delle profondità della sua dimora, piange il suo bambino, un tesoro ottenuto a caro prezzo che tuttavia non le appartiene. Ciò che spinse la sua anima a concepire un abominio come quello rimane un mistero, mistero che tuttavia non potremo mai scoprire. Non vidi mai la dama Pthumeriana se non come memoria lontana incisa sulle pareti di quella porzione di Oscurità che siamo riusciti a squarciare, né confido sul fatto che in futuro saremo in grado di spingerci più in là.
L’Ombra è densa in quegli anfratti, satura di un’inquietante miasma di paura e follia, capace di offuscare per sempre la mente degli esploratori, destinati a perdersi nei loculi di quella tomba vivente. Eppure quanti tesori ancora cela, quanti resti dell’arte di un’antica civiltà che per prima venne a contatto con Loro. Forse c’è un motivo se i segreti sono tali, e la bramosia, che in quel mondo ammette come unico rimedio la morte o la follia, deve essere frenata. Quindi pondera ogni tua scelta quando ti avventuri in quei luoghi, Laurence, e indirizza i tuoi passi verso quell'unico obiettivo se vuoi rimanere vivo. Noi abbiamo fatto così, e con fermezza abbiamo continuato malgrado le importanti perdite, scovando tesori ed arcani prodigi grazie a Ludwig ed alla sua forza. Prodigi, Ah, che termine riduttivo per descrivere quello che i miei occhi hanno visto! Laurence, mio caro, quale grottesca e straordinaria follia la mia mente ha potuto assistere, quale disturbante visione i miei occhi hanno potuto osservare. Erano lì, dormivano in attesa che qualcuno li scuotesse dal loro sonno immoto; volevano essere trovati da noi, mio caro, e volevano che noi prendessimo la loro forza, la loro vita, per poter rinascere in questo tempo.
Era bellissima nel terrore, e leggiadra nella pazzia, amabile nel disgusto e luce di speranza nel tormento; imponente e maestosa, era cieca a questo mondo ma comunque in grado di percepirci, quasi potevo sentirla sussurrare nella mia anima, turbandomi con ciò che mi diceva.

Mi fece un dono, che tengo segreto e che confido solo a te, mio diletto; mi donò il suo sangue, dicendomi che ne ero degno. Non sembrava affatto sangue ma la migliore di tutte le bevande, perché ne bevvi, e mi si aprirono gli occhi del cosmo, chiudendo quelli di questa terra. Ancora oggi al ricordo di quell'evento, ciò che risiede in me si agita, estasiandomi con la sua danza. Ma io non mi sento pronto, forse non lo sarò mai; mi considero un prototipo, un esperimento iniziale per qualcosa di più grande. Sono contento di questo, euforico come un ubriaco alla vista del dolce nettare che lo rende pieno di vita, perché un giorno potrò rivederla sotto nuovi occhi e nuova forma. L’unica cosa che temo è la stupidità dell’uomo di ottenere il potere che lei potrà offrirà ché, scoprendo il suo potenziale, la renderà schiava, mero oggetto per esperimenti, condannandola alla morte. Ti prego di proteggerla, mio caro, perché nessuno la utilizzi, o meglio sfrutti il suo sangue. Lei è astuta, capace di plasmare la mente al suo volere, al suo scopo. Lei, come tutta la sua razza, vuole un infante. Per tutto ciò che risiede nel cosmo, Laurence, il potere che ne deriverebbe sarebbe troppo grande e soverchiante! Perciò attento se un giorno la servirai, sappi che anche tu diverrai un segreto. Io ho visto il mio avvenire, so cosa farai ma ne sono lieto, la Chiesa della Cura deve nascere per poter aiutare il prescelto, solo lui è destinato ad essere elevato sopra le nostre menti. Non impedirlo, mio diletto, e non divenire ciò per cui non sei stato scelto. Ah penso sia giunto il momento che tu mi dica quel che volevi dirmi, anche se già lo so.
Sappi una cosa; il suo nome è Ebrietas perché del suo sangue diverrete tutti ebbri, e benedetto quel giorno in cui la luna mostrerà il vero volto di un’umanità evoluta.
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